Tra i contributi dell’ultimo numero di Territorio Italia, edizione 2021, disponibili sul sito internet dell’Agenzia delle entrate, un approfondimento è dedicato all’interoperabilità dei dati come fondamentale strumento per la tutela del patrimonio immobiliare e il governo del territorio. Gli autori, Flavio Celestino Ferrante e Maurizio Ambrosanio, dell’Agenzia delle entrate, Pierluigi Cara e Cosmo Mercuri, del dipartimento della Protezione civile, hanno illustrato i risultati della condivisione delle banche dati, in particolare nei casi di emergenza più recenti.
Collaborazione strutturale tra pubbliche amministrazioni
Punto di partenza dello studio sono i dati catastali georiferiti, aggiornati in tempo reale attraverso servizi innovativi e migliorati di anno in anno in un percorso di sperimentazione, dialogo e collaborazione tra Agenzia delle entrate e Protezione civile.
Grazie all’accordo tecnico esecutivo tra le due amministrazioni, i dati catastali sui fabbricati sono resi immediatamente disponibili al dipartimento della Protezione civile in caso di eventuali emergenze, per essere usati direttamente sul campo per la gestione dei soccorsi, ma anche a supporto delle analisi di previsione degli eventi calamitosi e prevenzione dei danni.
Il sistema cartografico del catasto e i servizi di consultazione online
I traguardi raggiunti oggi dal sistema cartografico catastale consentono l’interoperabilità delle informazioni e il loro utilizzo grazie ai sistemi Gis (Geographic information system), in questo modo l’Agenzia offre servizi efficaci e immediatamente condivisibili con gli altri enti che si occupano di gestione del territorio.
I dati cartografici hanno diverse caratteristiche fondamentali: vengono costantemente aggiornati in automatico, sono disponibili in tutti i sistemi di riferimento in uso in Italia, coprono l’intero territorio nazionale, hanno un elevato grado di dettaglio nella rappresentazione e sono gestiti in formato vettoriale.
I numeri esprimono anch’essi il valore del prodotto: infatti, sono circa un milione le particelle catastali aggiornate in modo automatico e in tempo reale ogni anno. E questi dati sono resi disponibili per la consultazione da parte di chiunque grazie ai servizi di consultazione online Wms (Web map service) e il geoportale cartografico catastale
Questi servizi dal 2020 sono accompagnati dalla licenza d’uso CC-BY versione 4.0, che ne consente l’impiego anche per scopi commerciali, con l’obbligo di citazione della fonte.
Professionisti e cittadini, ma anche istituzioni, fanno riferimento alla banca dati della cartografia catastale per intervenire nel loro ambito di competenza. Infatti, le attività relative all’urbanistica, alla protezione civile e al soccorso, alla gestione dell’ambiente e dei beni culturali e alla fiscalità locale attingono informazioni proprio dal data base catastale, che registra una crescita continua del numero di richieste quotidiane al servizio di consultazione Wms.
Il lavoro dell’Agenzia delle entrate è rivolto alla realizzazione di un continuo miglioramento dei servizi, sia nei contenuti disponibili sia nelle modalità di fruizione, in linea con quanto affermato dal ministro dell’Economia e delle Finanze (2020) “innovare il Sistema Catastale secondo il paradigma dell’interoperabilità per fornire al Paese servizi innovativi sia in ambito fiscale sia di governo del territorio”.
I servizi dell’Agenzia delle entrate per il dipartimento della Protezione civile
L’approfondimento descrive il grande contributo rappresentato dalla banca dati cartografica, con particolare riferimento ai fabbricati, in occasione di eventi calamitosi ossia di emergenze che richiedono azioni tempestive sul territorio da parte della Protezione civile.
Sistemi e servizi basati sui più recenti standard internazionali contribuiscono a migliorare la tempestività e l’efficacia degli interventi laddove necessario. Nello specifico, si fanno riferimenti agli eventi sismici degli anni più recenti, ma anche alla sperimentazione del modello di azione durante esercitazioni e test applicativi per tutto ciò che riguarda la previsione e la prevenzione.
Questa collaborazione avviene secondo le modalità previste dall’accordo tecnico esecutivo sottoscritto dalle due Amministrazioni ed estende il diritto di uso dei dati anche al programma della Commissione europea Copernicus emergency management service.
I centri storici
Un’ulteriore attenzione è stata posta sui centri storici, che rappresentano, in quanto tali, le zone a maggior rischio in occasione di eventi sismici e per questo sono da tutelare con più cura, sia perché gli insediamenti risultano più vulnerabili sia per la presenza di beni culturali sia per il maggior pregio dei fabbricati che vi ricadono.
A questo scopo, la sinergia con la Protezione civile ha creato le premesse per uno studio volto a individuare le aree a elevata concentrazione di edilizia storica (ante 1945), nella maggior parte dei casi situate proprio nell’ambito dei centri storici.
Il caso di studio presentato riguarda il confronto tra i perimetri dei centri storici depositati presso gli uffici urbanistici comunali e quanto risulta dalle elaborazioni calcolate su base dati catastale, per verificare l’efficacia della metodologia automatica ipotizzata.
È emerso che le zone indicate come aree di interesse storico appaiono più piccole di quelle perimetrate in modo automatico sulla base dei dati catastali. Questo discostamento ha diverse cause, tra le quali anche porzioni di tessuto urbano forse non interessato da interventi di ristrutturazione edilizia e, quindi, da un evento sismico. In ogni caso, i perimetri definiti automaticamente sono risultati meno definiti dove ci sono stati interventi di trasformazione urbana ed edilizia, mentre nei centri più piccoli e montani i perimetri sono risultati più definiti e corrispondenti.
Procedura automatica per la generazione delle aree di edilizia storica in Molise
Gli autori descrivono i risultati della procedura per la generazione dei perimetri nei centri storici, progettata dal dipartimento della Protezione civile e applicata in via sperimentale nella regione Molise. Le fonti cui hanno attinto sono l’Istat per le unità amministrative territoriali, e l’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione del ministero della Cultura.
La procedura è stata applicata alla quasi totalità dei comuni, studiando diversi strati informativi cartografici ottenendo come risultato una rappresentazione dei centri abitati molto dettagliata.
In conclusione, la condivisione tra le pubbliche amministrazioni sta lasciando intravedere un’ottima opportunità per mettere al servizio del Paese le banche dati che ciascun ente aveva organizzato originariamente per le proprie attività istituzionali. I risultati sono stati ben visibili nel servizio ai cittadini in particolare nelle emergenze, nelle attività di prevenzione e nella tutela dei beni immobili.