DEF: niente Riforma del Catasto 2020.
Ormai è da tanti anni che in Italia succede sempre la stessa cosa. Anche in questo 2019, al momento della redazione della NADEF (Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza) 2020, il Governo inserisce una Riforma del Catasto. Quando però si arriva all’approvazione del documento ufficiale, la riforma puntualmente sparisce.
In realtà però, l’Italia avrebbe proprio bisogno di una Riforma del Catasto, ed è per questo motivo che da decenni l’UE spinge i politici italiani alla sua realizzazione. Fatto sta però, che anche nel 2020, non avverrà niente di tutto ciò.
Un accenno di Riforma per accontentare L’UE
Non si sa per quale motivo continui da tempo questa sorta di teatrino, che porta i politici italiani a formulare una bozza veloce in cui si promette una Riforma del Catasto. E quando poi arriva il momento di approvarla, il nostro Governo la cancella. All’interno del NADEF 2020, era stata introdotta infatti l’impellente redazione di un disegno di legge dedicato alla riforma. Un rigo abbastanza generico e indefinito che si infilava in mezzo agli altri provvedimenti. Sembra quasi come se l’Italia, per far tacere gli insistenti richiami dei maggiori esponenti dell’UE riguardo alla Riforma, ogni anno dia un contentino iniziale agli europei. E infine all’ultimo, si tira indietro ogni volta.
La presunta Riforma del Catasto 2020 infatti ha presenziato all’interno del NADEF solamente per qualche ora. Il che è bastato per mettere in allarme i lavoratori del settore immobiliare. Come chiede L’UE da anni infatti, all’interno della bozza si prevedeva la redazione di un disegno di legge, volto ad allineare i valori catastali degli immobili italiani con quelli del resto d’Europa. E come dargli torto, i valori catastali in Italia sono fermi da 20 anni fa, e non sono mai più stati aggiornati. Il che vuol dire che il valore delle nostre case è più basso di circa il 50% rispetto agli altri Paesi europei.
Perché la Riforma del Catasto è sparita dal DEF
D’altro canto l’Italia, nonostante riconosca questo squilibrio abissale, ribatte dicendo che i cittadini hanno già tantissime tasse da pagare. L’introduzione della Riforma tanto desiderata dall’UE, e quindi l’aggiornamento dei valori catastali italiani, porterebbero solamente ad un ulteriore incremento spropositato del peso fiscale.
È per questo che la fugace apparizione del nuovo emendamento ha fatto tremare il settore immobiliare, che da tempo è già parecchio sommerso di tasse da pagare. A far stare tutti più tranquilli però, ci ha pensato il Viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, ospite a Porta a Porta nella puntata del 1 ottobre.
Misiani affermò con decisione che la Riforma del Catasto, anche se presente nella bozza, non sarebbe stata inserita nel documento ufficiale del DEF. Il motivo, spiega il Viceministro, è che si devono riconoscere quali sono gli interventi più urgenti. La priorità adesso è quella di ridurre al minimo la tassazione degli italiani, e non di accontentare il volere dell’Unione Europea. Anche se, conclude Misiani, è vero che l’Italia ha bisogno di una Riforma Catastale seriamente redatta. Sicuramente però, non la vedremo nel corso del prossimo anno.