La legge delega fiscale è su binario morto e non avrà neanche la seconda, e definitiva, lettura dal Senato. Si conclude così l’iter di un provvedimento divisivo, basti pensare alla riforma del catasto
Addio alla riforma fiscale. La legge delega fiscale è su binario morto e non avrà neanche la seconda, e definitiva, lettura dal Senato. Si conclude così l’iter di un provvedimento divisivo, basti pensare alla riforma del catasto, che proprio per la sua conflittualità politica esce da quel perimetro di affari correnti e gestione di provvedimenti di emergenza come il Pnrr. Mentre riprenderà l’esame della legge delega di giustizia tributaria e al Senato si lavorerà all’approvazione in prima lettura del testo convergendo su emendamenti condivisi da tutti i gruppi. Nel decreto Aiuti 2 (si veda ItaliaOggi del 19/7/22) su cui il governo continua a lavorare non sarà presente il taglio del cuneo fiscale ma interventi solo su bollette e benzina. Sono queste alcune anticipazioni delle scelte parlamentari e governative in attuazione delle priorità normative considerate non rinviabili prima delle prossime elezioni del 25 settembre
La riforma fiscale è stata, in ambito Pnrr, su un filo in equilibrio. Non poteva essere considerata riforma caratterizzante perché non era possibile ricevere fondi per un cambiamento strutturale ma allo stesso tempo era una riforma collaterale al piano per la modernizzazione del paese. Il testo di 10 articoli aveva subito un’ accelerata con l’anticipo nella legge di bilancio 2022 di una riforma Irpef da 8 mld con l’alleggerimento del carico fiscale per il ceto medio. Le altre misure erano state oggetto di lungo esame in commissione finanze della camera e ad aprile si era sfiorata una vera e propria crisi sull’articolo 6 della legge delega quello sulla riforma del catasto. La prima versione della legge delega presentata quasi un anno fa prevedeva l’aggiornamento ì, dal 2026, in base di valore di mercato dei dati catastali anche se si aggiungeva una clausola di invarianza di gettito. Ma la formulazione non aveva convinto in particolar modo gli esponenti di Lega e Forza Italia che nel corso delle settimane hanno portato a una mediazione e riscrittura del testo. Nel testo, però oltre al catasto c’era anche il ridisegno dell’Irpef, la riorganizzazione di deduzioni e detrazioni, l’abolizione dell’Irap, e delle micro tasse nonché la sperimentazione del cashback fiscale con l’accredito sul conto corrente delle detrazioni legate alle spese mediche. C’era anche la riorganizzazione della riscossione e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per gli accertamenti fiscali.
La riforma del fisco dunque torna nel cassetto in attesa della prossima manutenzione del sistema.