Sono 31 gli uffici provinciali in cui il Sit ha preso il posto di Territorio web, la vecchia piattaforma utilizzata per gestire i servizi cartografici e catastali. L’innovazione digitale all’Agenzia delle entrate continua a navigare a vele spiegate. Dopo i numerosi servizi fiscali ripensati per essere fruiti via web, con conseguenti risparmi di tempo e denaro, adesso è la volta dei servizi catastali.
Nelle scorse settimane, infatti, è iniziato lo switch-off di Territorio web, la vecchia piattaforma utilizzata per la gestione dei servizi cartografici e catastali, a favore di un’infrastruttura informatica molto più avanzata denominata Sit, Sistema integrato del territorio, caratterizzata dalla integrazione delle banche dati catastali, tramite la quale verranno acquisiti, gestiti e conservati gli atti, gli elaborati censuari e planimetrici del catasto urbano e gli atti di aggiornamento geometrico del catasto dei terreni (vedi articolo “Catasto 2.0: debutta da febbraio il Sistema Integrato del Territorio”). La gestione integrata delle informazioni contenute negli archivi cartografici e catastali è una novità che interessa non solo il sistema informativo a supporto degli uffici dell’Agenzia, ma anche i tecnici professionisti che quotidianamente utilizzano le procedure rese disponibili dall’Amministrazione per l’aggiornamento degli archivi censuari e cartografici, perché cambiano – per esempio – le modalità di predisposizione e presentazione delle domande di voltura catastale, considerate le innovazioni introdotte con il nuovo applicativo “Voltura 2.0 – Telematica”, rilasciato sulla “Scrivania del Territorio”. Anche il layout della visura catastale è stato innovato, mandando in soffitta il precedente formato tabellare, a favore di un documento più descrittivo corredato da elementi grafici, in modo da risultare di più facile comprensione, soprattutto per i non addetti ai lavori.
L’avanzamento della migrazione
L’Emilia Romagna è stata la prima regione ad aver completato la migrazione, avvenuta nel mese di settembre ma iniziata già lo scorso marzo con l’ufficio provinciale – Territorio di Ravenna, primo ufficio “pilota” ad adottare il nuovo sistema. A seguire hanno attivato i servizi catastali e cartografici al pubblico su piattaforma Sit anche l’Upt di Chieti in Abruzzo, gli Upt di Matera e Potenza in Basilicata – seconda regione ad aver completato lo switch-off – quelli di Savona e La Spezia in Liguria e quelli di Ragusa, Agrigento e Trapani in Sicilia, oltre agli Upt di Udine, Brescia e Siena, che avevano partecipato all’avvio della sperimentazione nel maggio scorso.
A ottobre è arrivata la terza regione a completare la migrazione, ovvero l’Umbria, con gli uffici provinciali del Territorio di Perugia e Terni e, nel frattempo, si sono aggiunti gli uffici di Firenze, Pisa, Massa e Prato in Toscana, Napoli e Benevento in Campania e quelli di Belluno e Treviso in Veneto.
In questi giorni è prevista la migrazione degli uffici Upt di Cosenza, Vercelli e Foggia, mentre entro metà novembre sarà la volta di Biella, Gorizia, Pordenone, Trieste, Latina, Frosinone, Rieti, Viterbo, sfiorando così il 40% di tutti gli uffici, quelli che operano con la nuova piattaforma.
A metà novembre, con il Friuli Venezia Giulia, le regioni che opereranno totalmente con il Sit saranno diventate già quattro.
Le caratteristiche del Sit
L’adozione del Sistema integrato del territorio è avvenuta dopo l’esecuzione di alcuni test realizzati presso gli uffici del territorio utilizzando una base informativa sperimentale, costituita da una copia statica dei dati reali, sulla quale sono state fatte tutte le prove di esercizio possibili. I disagi per gli utenti sono stati ridotti al minimo, con pochissimi giorni in cui è stata sospesa la trasmissione telematica degli atti di aggiornamento catastale da parte dei professionisti e due giorni in media di chiusura degli sportelli al pubblico.
Grazie al Sit, che si presenta con un’interfaccia più intuitiva, consultare i dati catastali è più fluido e sicuro, sia per i professionisti che per gli uffici: si tratta, infatti, di un’evoluzione dell’attuale sistema cartografico catastale, in grado di permettere un maggiore dialogo tra le diverse informazioni georeferenziate, rendendole interoperabili e sovrapponibili e permettendo la navigazione e consultazione dinamica e senza soluzione di continuità sull’intero territorio nazionale.
L’impianto è basato su un’infrastruttura unica in architettura web, non più, quindi, frammentata tra cartografia, archivio censuario terreni, urbano e planimetrico, e utilizza piattaforme innovative fondate sulle logiche tipiche del Gis (Geographic information system), le quali integrano le informazioni grafiche (elementi geometrici, posizionali e rappresentazioni del territorio) con le informazioni alfanumeriche (attributi censuari).
In questo modo, può avvenire una corretta geolocalizzazione di ciascun immobile censito in Catasto, corredandolo con le informazioni identificative, tecniche, censuarie e reddituali, oltre a permettere l’accesso alle funzioni e alle banche dati Omi.
Insomma, tanta tecnologia che renderà il nostro Catasto più moderno e all’avanguardia e che permetterà di conoscere molte più informazioni relative ai nostri immobili in un unico luogo.